Contratti di locazione a uso turistico: cosa sapere

Con le sue bellezze paesaggistiche e naturali l’Italia è il paese ideale per andare (o restare) in vacanza, è quindi abbastanza normale aspettarsi che le locazioni turistiche siano diffusissime ed infatti è così. E c’è da aggiungere che si tratta di una scelta molto intelligente, vantaggiosa per entrambe le parti: infatti, il proprietario di una casa che decide di optare per questa scelta, potrà trarne guadagno economico; il turista che ne usufruirà, invece, potrà avere l’intimità e la comodità di una casa anche in vacanza e in tutta sicurezza.
Capiamo ora cos’è il contratto di affitto turistico, come funziona e come viene regolato dalla legge.
Il contratto di locazione ad uso turistico (o contratto di affitto turistico) è una particolare forma di contratto che ha una durata limitata nel tempo ed ha la finalità di soddisfare esigenze abitative temporanee di natura turistica .Il locatore s’impegna a concedere in affitto il proprio immobile in cambio di un pagamento. Per avviare un contratto del genere quindi, è necessario che le finalità siano esclusivamente turistiche e non esigenze abitative primarie o transitorie.
Il contratto
Il contratto di affitto turistico deve essere sempre stipulato in forma scritta anche se l’obbligo di registrazione ricorre solo nel caso in cui la durata sia superiore ai 30 giorni. Qualora il contratto fosse stipulato per una durata inferiore non è nemmeno richiesta la comunicazione di cessione del fabbricato, fatta eccezione al caso in cui l’immobile fosse locato a cittadini non comunitari.La durata del contratto è generalmente concordata tra le parti per un periodo breve al termine del quale il contratto si intenderà disdetto in automatico. In base alla durata nel tempo, si possono distinguere tre casistiche specifiche:Contratto di locazione turistica lunga, il quale prevede clausole che regolano, oltre la durata della locazione, l’entità e le modalità del pagamento; inoltre, prevede anche il deposito di una cauzione e la possibilità di rivalutare il contratto mentre è ancora in corso di validità.Contratto di locazione turistica breve che prevede precisi accordi riguardo un eventuale recesso, l’ammontare delle spese accessorie e le modalità d’uso degli spazi accessori, qualora presenti.Contratto di locazione turistica brevissima o contratto week-end che necessariamente prevede una clausola di pagamento forfettario sui consumi per le utenze. Come abbiamo detto per i contratti che superano la durata di 30 giorni è obbligatoria la registrazione e sono quindi soggetti ad imposta di registro (2% del pagamento pattuito tra le parti) con importo minimo di 67 euro, salva la cedolare secca.Grazie a questi contratti, l’uso della locazione turistica ha fatto un vero e proprio boom in Italia.

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