Quanto costa rifare l’impianto elettrico?

Odori di plastica bruciata, scintille quando si inseriscono o disinseriscono le prese, il contatore che salta di continuo, corto circuiti e piccole scosse elettriche al contatto con la mano: sono tutti sintomi evidenti della necessità di rifare l’impianto elettrico di casa.

Le condizioni dell’impianto elettrico di un immobile sono molto importanti quando lo stesso deve essere venduto o dato in locazione, anche per la necessità di allegare agli atti il certificato di prestazione energetica. Un impianto elettrico obsoleto, infatti, non è solo pericoloso perché può causare incendi ma incide anche sui consumi domestici, a danno dell’ambiente e della spesa di mantenimento dell’immobile.
Dagli anni ’90 ad oggi diversi progressi tecnici e legislativi hanno modificato la sicurezza degli impianti. Rivolgendosi ad un professionista si otterrà quindi certamente un sistema ben più avanzato di quello in uso.
Ma, mentre il rifacimento dell’impianto è un’attività complessa, che si realizza normalmente in concomitanza con la ristrutturazione vera e propria, la manutenzione permette di mantenere in efficienza il sistema elettrico e rinnovarlo solo parzialmente. Impianti datati 20 o 30 anni non dovrebbero mai essere soltanto rinnovati: sostituire i cavi mantenendo le stesse canaline o limitarsi a cambiare interruttori e placchette significa continuare a utilizzare un impianto vecchio che, come tale, non può ottenere alcuna certificazione secondo le nuove normative.
Il risparmio garantito da una soluzione temporanea andrà perso quando, alcuni anni dopo, non sarà più rimandabile la ristrutturazione vera e propria.
Ma quali costi bisogna quindi aspettarsi quando si decide di rifare completamente l’impianto elettrico?
La spesa cambia in base alle dimensioni dell’immobile, alla preesistenza (o meno) delle reti telefoniche e televisive che andrebbero altrimenti realizzate, al fatto che l’impianto si realizzi sottotraccia o in canalette esterne. Lo stesso impianto, inoltre, può essere di tre tipi o livelli: base ovvero piuttosto essenziale, standard, che garantisce una maggiore usabilità ed è costituito da più componenti e domotico, cioè innovativo e ad alte prestazioni.
In linea del tutto orientativa, facendo riferimento ad un impianto di livello base ma con certificato di conformità, in un appartamento di circa 60 mq, la spesa da sostenere sarà intorno ai 2.700 € (5.000 € per 100 mq, 7.000 € per 140 mq, ecc.).
Questi costi possono forse sembrare eccessivi ma occorre considerare che il rifacimento dell’impianto elettrico comporta l’esecuzione di opere murarie, a pavimento e a soffitto ed è per questo motivo che conviene sempre rifarlo in occasione di una ristrutturazione.
Perché un impianto elettrico sia a norma e venga rilasciata la relativa certificazione è insomma necessario affidarsi ad un professionista: il risultato vi soddisferà perché garantirà funzionalità, comfort e sicurezza per molti anni avvenire.

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